Valacchi (Faib Confesercenti): “Ci viene imposto un ennesimo onere”. Per alcuni lo stop si riduce a un giorno: “Sul territorio la categoria è compatta”
EMPOLESE VALDELSA
Dovevano restar chiusi per 48 ore i benzinai, self-service inclusi. Ma ieri sera, l’inaspettatata apertura da parte del ministro Adolfo Urso nei confronti delle richieste avanzate dalla Federazione Autonoma Italiana Benzinai di Confesercenti ha rimischiato le carte. E così si la mobilitazione si è ridotta ad un solo giorno per Faib. Le sigle sindacali tutte protestano contro “la campagna diffamatoria nei confronti della categoria e gli inefficaci provvedimenti del governo, che continuano a penalizzare solo i gestori, senza tutelare i consumatori”.
Lo sciopero comunque resta, per scongiurare nuovi aumenti del carburante. Ma non solo. “Le ragioni della protesta sono ben note. Ci viene imposto un ennesimo onere. Cambiano le modalità di comunicazione, si parla di sanzioni. Ma la speculazione è altrove; ingiusto addossare la colpa ai benzinai che guadagnano un fisso al litro”. Federico Valacchi, presidente provinciale Faib non ha dubbi sulla necessità di aderire allo sciopero, anche se l’apertura in extremis di ieri sera è stata importante. “La categoria è compatta e decisa. Non si sottrarrà alla lotta. Ci scusiamo per il disagio con gli utenti finali, chi ci rimette alla fine è il consumatore”. Difficile fare proiezioni sulle percentuali di adesioni nell’Empolese Valdelsa. “C’è un minimo garantito che dobbiamo dare, il 12% del servizio dovrà comunque essere a disposizione per i mezzi di soccorso, ad esempio – ricorda Valacchi – E a chi decide di rimanere aperto non possiamo dire niente, ognuno è libero di fare come crede. A sensazione posso dire che l’adesione sarà importante anche perché qualche pompa bianca, (i distributori senza logo che vendono spesso benzina e gasolio a prezzi scontati, ndr) si unirà allo sciopero. Questa è una grande novità”. Di fronte alla situazione, rispetto ad altri scioperi stavolta anche gli impianti indipendenti si sono sentiti in dovere di aderire. Stamani si terrà la riunione di coordinamento con le altre sigle Fegica e Figisc-Anisa che per il momento hanno confermato le 48 ore di stop. Intanto però qualcosa si è già ottenuto. Come spiega Faib, in rappresentanza degli addetti ai lavori del territorio, “ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore. In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal ministro, noi ci fermiamo un solo giorno”. Braccia incrociate solo per oggi, dunque, in attesa di nuovi ed ulteriori sviluppi.
Fonte lanazione.it – Articolo di Y.C.